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On demand dall’8 aprile su italiafestival.tv
da antichi canovacci
opranti: Mimmo e Giacomo Cuticchio
manianti: Fulvio Verna, Tania Giordano
scene e costumi: Pina Patti Cuticchio
regia: Mimmo Cuticchio
organizzazione: Elisa Puleo
Prima rappresentazione 30 marzo 1971 Super Teatro delle Marionette Ippogrifo – Palermo
Parigi è minacciata d’assedio ma dalla corte di Carlo Magno si sono allontanati numerosi paladini, che presi d’amore per Angelica si sono messi alla sua ricerca.
Anche Orlando, che è il capitan generale e il più valoroso, ha abbandonato la corte e a re Carlo non rimane che affidare a Rinaldo il comando dell’armata francese.
Seguono battaglie, fughe, scontri con esseri fantastici. Anche Rinaldo finisce per trascurare il dovere e, infiammatosi d’amore per Angelica, la contende ad Orlando. I due paladini si sfidano a duello, si sarebbero sicuramente uccisi a vicenda se a dividerli non fosse intervenuto il mago Malagigi.
Anche se il titolo riprende una delle storie più care al pubblico tradizionale dell’opera dei pupi, Il Gran Duello di Orlando e Rinaldo è in realtà il risultato di un ripensamento della struttura narrativa dell’ “opra” nato dall’esigenza di adeguare la rappresentazione ad un nuovo pubblico.
Il linguaggio scenico si è condensato badando a sfruttare più il lato spettacolare che lo svolgimento esauriente della storia tramandata dalla tradizione. In questo senso la scenotecnica è stata particolarmente curata ed il succedersi delle scene è misurato sull’effetto e sul ritmo che nella tradizione erano diluiti nel corso di più episodi.
Gli stessi personaggi della storia hanno subito degli interventi nel senso che la loro caratterizzazione avviene nel corso dell’azione senza interrompere il flusso narrativo con lunghi monologhi o degli a parte.
Questo ha snellito lo spettacolo consentendo di condensare più episodi in uno soltanto. Le tecniche narrative, il linguaggio scenico, tuttavia non sono rinnegati, anzi acquistano maggiore evidenza senza per questo snaturarsi. Per dare un esempio concreto di come si articolavano i racconti, bisogna pensare che la storia di Angelica comprendeva all’incirca una ventina di episodi (inclusi gli intrecci secondari) per arrivare al duello di Orlando e Rinaldo il quale di per sé durava più o meno tre serate. Ogni episodio durava circa due ore. Lo spettacolo attuale, tenendo conto delle esigenze del pubblico occasionale, condensa i tre episodi e tralascia la maggior parte degli antefatti, conservando però un certo margine all’improvvisazione. Infatti possono essere inserite alcune scene di “complemento” secondo l’estro dell’oprante e il rapporto che si stabilisce con la platea. Questa flessibilità del tessuto drammaturgico ha consentito all’opra di sopravvivere alla scomparsa della propria committenza e salvaguardarla da una fruizione meramente museografica e banalmente folclorica.
Rinnovamento indotto dalle mutate condizioni socioculturali ma che dimostra la capacità dell’opera dei pupi di plasmare nuove soluzioni e nuovi stimoli senza negare la propria identità.
Prossimo spettacolo 6 maggio
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